Ad una sola settimana dai campionati europei juniores che hanno visto la partecipazione di Carola Paissoni al Palagetur di Lignano Sabbiadoro si è svolto il Campionato Italiano Under 18 a Squadre. E’ stata una giornata che ha regalato ai cadetti del Kumiai, Alessandro Aramu, Pietro Puttin, Matteo Lazzarini, Andrea Bravetti, Riccardo Cagnasso, Andrea Perino ed a Marco Truffo (atleta in prestito dal Centro Sportivo Torino) una meritata medaglia di bronzo nella serie A2 ( in cui il team druentino ha gareggiato non avendo ancora i punti ranking necessari per partecipare alla serie A1). Una medaglia di bronzo che lascia anche un certo rammarico perché per quanto visto avrebbe potuto tranquillamente essere di un metallo più pregiato se solo non ci fosse stato un autentico “black out” in due dei componenti più affidabili del team druentino che nel giro di pochi minuti vanificava quanto di buono fatto in precedenza e spediva la squadra del Kumiai dritta ai recuperi a caccia del gradino più basso del podio.
Max Pasca e Mario Del Chierico hanno anche in questa occasione guidato gli atleti al podio non senza qualche urlaccio diventato necessario dopo la brutta e sorprendente battuta d’arresto contro il Judo Cappelletti.
Nell’incontro di apertura il Kumiai ha affrontato il Judo Kodokan Vittorio Veneto battuto con l’eloquente 4-1.
Alessandro Aramu (kg.55) con un rapido ippon firmava il punto del 1-0 seguito a ruota da Pietro Puttin (kg.60) che portava a casa il punto del 2-0. Matteo Lazzarini (kg.66) con la sua vittoria centrava il punto del 3-0 mentre risultava ininfluente la battura d’arresto di Riccardo Cagnasso schierato nei kg.73. Marco Truffo (kg.+73) chiudeva la partita con un ippon che fotografava in modo netto il divario fra le due formazioni.
Nei quarti di finale opposti al Judo Cappelletti il team druentino, come detto faceva la “classica frittata”. La prima nota stonata arrivava da Alessandro Aramu che a causa di uno svarione finiva battuto, seguito a ruota da Pietro Puttin che spediva il Kumiai sullo 0-2. La vittoria di Matteo Lazzarini, per ippon, serviva solo a tenere viva una piccola fiammella spenta poco dopo dalla battuta d’arresto di Andrea Bravetti che determinava la sconfitta della compagine druentina. Marco Truffo vincendo il suo incontro fissava il punteggio finale sul 2-3 rendendo in un certo qual senso meno severa la sconfitta.
Nel primo turno dei recuperi, il Kumiai ha affrontato il Pro Recco ed il punteggio finale di 4-1 fotografa bene l’andamento di un match chiuso senza patemi. Un rivitalizzato Alessandro Aramu regalava il punto del 1-0 alla squadra, Pietro Puttin riscattandosi firmava il 2-0 mentre Matteo Lazzarini poneva ancora una volta il sigillo del 3-0 ipotecando il passaggio del turno. Andrea Perino non andava oltre una onorevole difesa finendo battuto mentre Marco Truffo pur faticando firmava il 4-1 finale.
Nel secondo recupero, Kumiai – Judo Grosseto è il match che sancisce quale team sarebbe andato a giocarsi la medaglia di bronzo. Ottima performance da parte di tutti i druentini e successo mai in discussione grazie alle vittorie di Alessandro Aramu, Pietro Puttin, Matteo Lazzarini e Marco Truffo. Ininfluente ai fini del risultato finale la battuta d’arresto di Andrea Bravetti e punteggio fissato sul 4-1 per la compagine druentina.
Nella finale per il bronzo il Kumiai ha affrontato il Judo Valpolicella. Netta la supremazia mostrata ed il risultato di 4-1 fotografa bene il divario esistente tra le due compagini. Alessandro Aramu, Pietro Puttin, Matteo Lazzarini e Marco Truffo regolano gli avversari di turno senza particolari difficoltà. Da segnalare soltanto la battuta d’arresto di Riccardo Cagnasso nei kg.73.
La soddisfazione per la conquista della medaglia di bronzo è stata mitigata da quello che avrebbe potuto essere ed invece non è stato. Sul tatami i druentini hanno dimostrato grandi mezzi tecnici, il numero di incontri vinti per ippon sono li a dimostrarlo, ma come hanno dichiarato Max e Mario al termine della competizione ci sono incontri che si devono vincere. Chi vuol essere protagonista lo deve essere fino alla fine e non può assentarsi durante un match per un calo di concentrazione che non deve esserci. Ci auguriamo che quanto capitato sia di aiuto nel percorso di crescita di questi atleti e per gli obiettivi ambiziosi che ancora devono raggiungere.