Bentrovati, amici del Kumiai, e non solo.
Quello di incontrare quegli atleti che per i risultati, attualmente, raggiunti rappresentano le nostre ‘’eccellenze’’ e rappresentano il punto di riferimento della squadra e dei judokas più piccoli è ormai diventato un appuntamento fisso ed anche molto seguito.
Oggi abbiamo il piacere di incontrare Matilda Avila.
Matilda nasce a Torino il 27 aprile del 2000, dunque da poco è diventata maggiorenne. Pur appena diciottenne come vedremo nell’intervista ha le idee ben chiare su ciò che è e su chi vuole diventare.
Andiamo a conoscerla un po’ meglio.
Ciao Matilda, perchè hai scelto di fare judo e a quanti anni hai iniziato?
“…A dire il vero all’inizio facevo danza classica (sorride quasi se ne vergognasse), ma dopo le lezioni andavo sempre a vedere mio fratello che invece faceva judo in un’altra palestra ed alla fine mi sono innamorata anche io di questa disciplina. Così a sei anni, fin da piccola sono sempre stata molto decisa nelle mie cose, ho scelto di mollare la danza per il judo. Devo dire che si è rivelata una scelta vincente…”
Come sei arrivata al Kumiai?
“… Inizialmente mi allenavo in un’altra palestra di Torino, ma avevo voglia di fare quel qualcosa di più che li non avevo la possibilità di realizzare. Sentivo che stavo sprecando il mio potenziale così, grazie anche ad una serie di coincidenze ho conosciuto Ludovica, la figlia del tecnico Gianfranco Lentini del Kumiai (ndr.). Mi ha parlato di questa nuova realtà, sono andata a vederla insieme ai miei genitori mi è piaciuta e…mi sono iscritta li anche io….”
Quali sono stati i tuoi risultati migliori?
” … Ho conquistato diverse medaglie alle European Cup Cadet. Sono stata due volte vice campionessa italiana, tra i cadetti, nella mia categoria ed ho conquistato l’oro nella gara a squadre degli EYOF che altro non sono che le Olimpiadi Giovanili per atleti provenienti da 48 Paesi membri dei Comitati Olimpici Europei. Quella è stata una grandissima gioia con l’inno di Mameli che suonava per noi mentre la bandiera italiana saliva sul pennone…
Fantastico…’’
Ricordi la tua prima gara e la tua prima volta su un tatami internazionale?
“… Alla mia prima gara avevo sette anni e ricordo che per me era solo un gioco, come del resto deve essere a quell’età. Ricordo che andò bene e questo mi diede la spinta a continuare. La prima gara internazionale invece è stata in Spagna e fu una grande emozione….”
Quante ore ti alleni a settimana e…si può avere una vita privata al pari dei tuoi coetanei ed essere allo stesso tempo un atleta di alto livello?
“….Mi alleno 16 ore al giorno in estate e dieci ore al giorno in inverno perché devo riuscire a conciliare il judo con gli impegni scolastici. Devo dire che sì, a differenza di alcuni miei colleghi/e che non ritengono di poter conciliare le due cose io non trovo alcuna difficoltà nell’essere una ragazza della mia età ed allo stesso tempo un’atleta agonista. Certo non esco tutte le sere, ma non rinuncio ad una festa o ad una pizza con le amiche perché riesco, poi, ugualmente ad ottenere i risultati sperati…”
Ci sono stati dei momenti bui in questi anni, momenti in cui hai pensato di mollare?
“… Beh proprio mollare no, non ci ho mai pensato, però ho avuto anche io le mie piccole crisi nel percorso dai sei anni ad oggi. Un paio di anni fa ho subito un infortunio al ginocchio pensavo che non sarei più riuscita a tornare quella di prima, ma in quel periodo la ‘’Famiglia del Kumiai’’ si è dimostrata con me più solidale che mai. Il tecnico Mario Del Chierico mi ha persino aperto la palestra di domenica per permettermi di allenarmi e di recuperare il tempo perduto a causa dell’infortunio. Grazie a lui, a tutti loro sono riuscita a recuperare ed a partecipare ad una gara importantissima, Campionati Italiani Cadetti (ndr.), che mi ha permesso, conquistando la medaglia d’argento, di diventare anche cintura nera che era il mio sogno da bambina …”
Che cosa ha il Kumiai che non trovi altrove?
“… Come penso ti avranno detto anche gli altri ragazzi, il Kumiai non è una palestra, quello lo sono tutte. Il Kumiai è un’istituzione, una Famiglia dove i coach sanno essere amici, quasi come fossero tuoi coetanei quando è il momento, seri ed autorevoli quando invece il momento, lo richiede. Al Kumiai vieni seguito in tutto e per tutto a 360 gradi, e credo non ce ne siano molte di palestre così ben organizzate in giro…”
Quale è stato il momento più bello da quando sei al Kumiai?
” … Sicuramente quando ho finalmente preso la cintura nera, che mi è stata consegnata dal mio allenatore ed anche quando, lo scorso novembre, sono andata in Giappone con la squadra per un ritiro di tre settimane. Abbiamo soggiornato all’interno del Kodokan che è l’università del judo ed ho avuto la possibilità di confrontarmi con ragazzi e ragazze di tutte le etnie che come me hanno scelto di fare del judo una scelta di vita. E’ stata un’esperienza fantastica sotto l’aspetto umano e sportivo. Tokyo poi è una splendida metropoli …”
Quali sono le tue prospettive per il futuro, cosa vuoi fare da grande?”
“…. Voglio fare del judo la mia vita, entrare in gruppo sportivo professionistico, e nel caso non dovessi riuscirci voglio in ogni caso intraprendere la carriera militare…”
Come vi dicevo, in fase di presentazione, Matilda ha le idee molto ben chiare in merito a ciò che vuole diventare e noi le auguriamo di tutto cuore di riuscire a realizzare tutti i suoi sogni.
Quanto a noi vi aspettiamo la prossima settimana per farvi conoscere un altro atleta del nostro vivaio.