Eccoci arrivati ad nuovo appuntamento con gli atleti del Kumiai.
Oggi andiamo a presentarvi, nel rispetto dell’alternanza che ci siamo dati, un’atleta il cui nome è Anna Maria Narducci. Anna Maria è nata a Torino il 19 marzo 1998. Tra il tempo dedicato alla facoltà di ingegneria preso il Politecnico, che frequenta dallo scorso settembre, ed il judo ad Anna resta poco tempo per se, ma ha trovato comunque il tempo per fermarsi a bere un caffè insieme a noi per farsi conoscere un po’ meglio.
Ciao Anna parlaci un po’ di te, come sei arrivata al Kumiai?
‘’… Posso dire che al Kumiai io ci sono nata. Non è stata esattamente una mia scelta quella di fare judo perché sono salita sul tatami quando da poco avevo tolto il pannolino. Mio padre è allenatore di judo per cui è stata una sorta di imperativo morale per me quello di seguire le sue orme, o almeno di provarci. Inizialmente ero in una società di Orbassano, poi sono andata in quella che era allora la palestra del tecnico Mario Del Chierico, la MK Team ndr, dopodiché quando questa società insieme ad altre tre hanno dato vita al progetto di unirsi fra di loro per creare un unico soggetto io sono finita al Kumiai…’’.
Ricordi la tua prima gara in assoluto e la tua prima volta su un tatami internazionale?
‘’.. .Quando ho fatto la mia prima gara in assoluto avevo circa sei anni; la ricordo con grande affetto. Eravamo a Villadossola e io per l’ansia, l’agitazione, la paura della novità appena sono salita sul tatami sono scoppiata a piangere a dirotto perché volevo il mio papà li con me…I tecnici mi hanno consolato e convinto a gareggiare ed alla fine è finita che ho anche vinto. La mia prima gara internazionale invece è stata a Coimbra in Portogallo. E’ stato molto bello e divertente perché per me era tutto nuovo. Anche in quella occasione la mia emotività mi ha tirato un brutto scherzo perché per via dell’ansia e dell’agitazione mi sono ‘’sconcentrata’’ ed così combattuto al di sotto delle mie possibilità ed ho perso. E’ stata comunque una bellissima esperienza…’’.
Quante ora a settimana ti alleni? Secondo te si può essere un atleta di alto livello e allo stesso tempo avere una vita privata al pari degli altri coetanei?
Ultimamente lo ammetto mi sto allenando un po’ meno di quanto dovrei perché sto dando spazio alla facoltà di ingegneria alla quale sono iscritta. Tuttavia ogni mio momento libero è per la palestra. Non è semplice, anzi direi impossibile avere una vita privata al pari dei miei coetanei. la mia vita è casa-università-palestra-casa e trovo davvero difficile riuscire ad inserirci qualcos’altro. In ogni caso ne vale la pena perché con lo sforzo, il sacrificio e la perseveranza i risultati arrivano sempre.
Quali sono stati i tuoi risultati migliori?
‘’… La maggior parte dei risultati di cui vado fiera li ho conquistati tra gli Under 14 o se preferite da ES.B. Sono arrivata rispettivamente seconda e terza in questi due Campionati Italiani di categoria poi ho vinto diverse medaglie ai Campionati Italiani a Squadre ed infine ho partecipato a varie competizioni di European Cup…’’.
Ci sono stati dei momenti in cui hai pensato di mollare?
‘’… Momenti negativi non ne ho avuti tanti, ne ho avuti tantissimi. Il peggiore in assoluto è stato quando mi sono rotta la spalla e ho dovuto subire un dolorosissimo intervento chirurgico ed affrontare subito dopo una lunga riabilitazione. In quei momenti non riuscivo davvero a vedere la luce in fondo al tunnel. Mi ero convinta che non valeva la pena buttare la mia vita in questo modo visto che poi mi infortunavo di conseguenza dovevo stare a lungo ferma ed in ogni caso non riuscivo a far nulla di quello che avrei voluto fare. Grazie al sostegno del tecnico Mario Del Chierico che da sempre mi segue e crede in me sono riuscita a terminare la riabilitazione, poi pian piano a riprendere gli allenamenti ed infine a tornare a gareggiare ed a vincere… ‘’.
Che cosa ha il Kumiai che non trovi altrove?
‘’… Il Kumiai per me è casa. Trovi sempre qualcuno pronto ad ascoltarti e ha sorreggerti quando senti di non potercela fare, come è stato per me in diversi momenti. Li sento di poter essere me stessa in mezzo a persone che come me condividono un cammino nello sport. C’è un ambiente sereno e cordiale, certo ci sono anche le sgridate quando sono necessarie, e devo dire che io li sto proprio bene…’’.
Quale è stato il momento più bello per te da quando sei al Kumiai?
‘’… Per me il momento più bello è stato, in assoluto, la mia prima trasferta all’estero con la squadra. La ricordo tuttora come una bella avventura, anche se poi la gara non è andata bene come avrei voluto. In ogni caso è stato molto bello stare tutti insieme, condividere un obiettivo, divertirci, fare una passeggiata sulla spiaggia…’’.
Quali prospettive per il futuro….
‘’… In questo momento mi sto concentrando in maniera particolare sull’università. Sono al primo anno di Politecnico alla facoltà di ingegneria. Il mio sogno è di diventare ingegnere laureandomi nei tempi prestabiliti. Ma ogni altro mio momento libero è per il Kumiai. Continuo ad allenarmi quotidianamente e spero di riuscire presto a raggiungere anche nel judo dei risultati importanti…’’.
Siamo così giunti al termine dell’intervista. Salutiamo Anna Maria e le auguriamo di realizzare il suo sogno. Oggi abbiamo incontrato una ragazza che ci ha colpito per la sua serenità nonostante abbia dovuto pagare, pur se ancora giovane, un tributo non indifferente alla sfortuna in termini di infortuni. Eppure questo non ha scalfito la sua volontà, anzi un certo qual senso possiamo dire che l’ha rafforzata.
Noi vi salutiamo e vi diamo appuntamento alla prossima settimana quando andremo ad incontrare l’ultimo atleta di questa estate al Kumiai.
Non mancate dunque all’appuntamento delle settimana prossima e mi raccomando… continuate a seguirci..