Alla 15.a edizione del Trofeo Internazionale città di Como svoltosi sabato a Gerenzano il Kumiai ha portato a gareggiare gli atleti delle categorie ES.A ed ES.B. La giornata, come da programma, è iniziata con la competizione a squadre che ha visto i due team druentini schierati concludere, rispettivamente, al 3.o e 5.o posto dopo essere stati entrambi superati nel turno di semifinale ed essersi battuti fra di loro per stabilire chi sarebbe salito sul terzo gradino del podio.
Al termine della gare a squadre è iniziata la competizione individuale ha visto gli atleti druentini conquistare 4 medaglie d’oro, 2 d’argento e 3 medaglie di bronzo oltre a ben sette piazzamenti al quinto posto, che con un po’ di fortuna e qualche errorino in meno avrebbero potuto, per buona parte, trasformarsi in podi.
Iniziamo la nostra cronaca partendo dalla doppietta nei kg.52 ES.B centrata dalle compagne di squadra Cecilia Gambino, oro, ed Alessia De Santis argento brave entrambe brave ad arrivare al match di finale per giocarsi la prima posizione pur se ancora con qualche piccola sbavatura da registrare. In ogni caso è evidente il trend in crescita del duo che fa ben sperare per i prossimi appuntamenti. Nella stessa categoria era anche presente Giorgia Deplano che registra due battute a vuoto che la estromettono dalla competizione causa anche i pochi allenamenti che le fanno compiere evidenti errori tattici. Primo gradino del podio per Marco Vestali ottimo oro nella categoria fino a kg.73, di Giorgio Spasaro impegnato nei kg.55 entrambi ES.B, mentre Matteo Visconti conquista l’oro nella categoria kg.45 tra gli ES.A. Per loro un’ottima gara che pone le basi per guardare con fiducia ai prossimi appuntamenti. La seconda medaglia d’argento della giornata la conquista Marco Claverio, kg.55, che viene superato solo nel match di finale e pecca ancora di inesperienza. Bravo comunque. Sono superate in semifinale ma si riscattano aggiudicandosi la finalina per la medaglia di bronzo Maria Esposito, kg.44, che dopo aver perso il match di apertura per un banale errore sapeva riscattarsi e mettere al collo la medaglia, Alessandro Giglioli, kg.60, oggi poco quadrato ed autore di una prestazione appena oltre la sufficienza ed Alice Sperlinga che nella categoria fino a kg.63 supera nella finalina per il bronzo la compagna di squadra Isabella Balteanu, che chiude così al quinto posto, ma il judo espresso non è certamente quello delle giornate migliori. Terminano le loro fatiche ai piedi del podio classificandosi al 5.o posto Paolo Scaringi nella categoria fino a kg.45, suo fratello Luca nei kg.55 e Leonardo Cacciatore impegnato nei kg.66, che fanno discretamente bene ma a cui è mancata la grinta necessaria per salire sul podio. Identica posizione è raggiunta da Jacopo Cerrato nei kg.45 che ha buone basi ma deve allenarsi con maggior impegno ed intensità, Rocco Capasso impegnato fino a kg.50, visto in netto miglioramento rispetto alle precedenti prestazioni anche come convinzione, e Yan Felletti impegnato fino a kg.60 che esprime un bel judo che paga dazio gareggiando in una categoria di peso superiore rispetto al solito.
Noti dolenti invece per Riccardo Pistore nei kg.36 -, Marco Rodi impegnato nei kg.40, Samuel Soncin, Lorenzo Ferrero e Lorenzo Saporito tutti impegnati nei kg.50 e tutti prematuramente eliminati. Stesso spartito per quanto riguarda Dario Klak, fuori nei recuperi, Emilio Dima superato dal compagna di squadra Dario e non recuperato e Nicolas Rotolo che nei kg.55 viene subito estromesso dalla gara. Nei kg. 40 Stefano Frola e Luca Rotondo esprimono un buon judo, concludono poco di conseguenza il podio rimane un miraggio mentre Simone Nitti e Lorenzo Ruzza condiscono la loro prestazione di troppi errori con il risultato di fermarsi nelle posizioni di rincalzo. Infine per Sara Guerreschi nei kg.48 dopo la vittoria all’esordio calano le tenebre della notte e non riesce ad emergere.
In conclusione ottime conferme da parte di alcune atlete ed atleti che dimostrano di aver già assimilato bene i nuovi dettami ottime prestazioni da parte di altri ma anche un gruppetto, quello che ha dato più dolori che gioie, che deve ancora lavorare parecchio per azzerare le troppe occasioni sprecate ed impegnarsi ancor di più rispetto quanto fatto finora per raggiungere le posizioni che contano.
Li aspettiamo, migliorati, al prossimo appuntamento.