Sono l’argento ed il bronzo i colori che abbracciano il Kumiai in questi Campionati Italiani Juniores di Brescia. Le due medaglie sono arrivate nella prima giornata, quella riservata ai maschi, rispettivamente con Lorenzi Turini medaglia d’argento nella categoria kg.+100 e da Alessandro Aramu che nei consueti kg.60 ha conquistato la medaglia di bronzo.
Lorenzo Turini dopo l’opaca prova degli Assoluti si riscatta in quel di Brescia e conquista il secondo gradino del podio migliorando il terzo posto dell’edizione precedente. Nel novero dei favoriti della vigilia il portacolori del Kumiai mantiene fede al pronostico della vigilia sbarazzandosi con una netta vittoria per ippon nel match di esordio di Mandotti. In semifinale qualche grattacapo in più per il druentino che faticava ad avere ragione di Grasso ridotto poi a più miti consigli. La finale con Agro era quella pronosticata alla vigilia e vedeva i due contendenti cercare qualche soluzione vincente badando però, allo stesso tempo, a non scoprirsi troppo. La condotta di gara finiva per penalizzare Lorenzo che si trovava sul groppone due sanzioni che in ogni caso era bravo ad allungare l’incontro e portare l’avversario al golden score. I tempi supplementari vedevano ancora, nelle fasi iniziali, una sostanziale parità poi a pochi secondi dallo scoccare del primo minuto in un’azione sviluppatasi al limite dell’area di combattimento il druentino spingeva l’avversario che reagiva piazzando immediatamente l’attacco, per lui, vincente. Lorenzo doveva così accontentarsi della medaglia d’argento che da nuovamente lustro alla sua immagine.
E’ un Alessandro Aramu non particolarmente contento quello che lascia Brescia con la medaglia di bronzo al collo. Avrete certamente sentito parlare della ‘’Sindrome di Stoccolma’’; oggi il druentino è stato colpito da un qualcosa di simile che potremmo definire la ‘’Sindrome di D’Angelo’’ che ancora una volta lo ha bloccato, questa volta in semifinale, sbarrandogli la strada verso un titolo che avrebbe strameritato di vincere per quanto fatto vedere nei turni eliminatori. L’esordio di Alessandro è stato al cospetto di Zdizitowiecki superato nettamente per ippon. Nel secondo turno continuava la sua marcia vincente piazzando due wazari a Iammarino che lo portavano a vele spiegate nei quarti di finale dove incrociava Mercurio che veniva superato senza particolari patemi anche lui per ippon. Si arrivava così alla semifinale dove il portacolori del Kumiai incrociava, ancora una volta, D’angelo in un match che, per il valore dei due contendenti, si poteva definire una finale anticipata. L’incontro vedeva un Alessandro meno brillante dei turni precedenti, come se fosse imbrigliato ed impossibilitato a portare i consueti attacchi, ed inevitabilmente usciva un match ingessato che aveva il suo logico epilogo nel golden score dove il suo avversario trovava l’attacco vincente, valutato wazari, che costringeva Alessandro ad accontentarsi della finalina per la medaglia di bronzo. L’amarezza e la delusione facevano capolino sul volto del portacolori del Kumiai che vedeva ancora una volta stoppate, nel momento decisivo, le sue ambizioni di conquistare il titolo. La finale per il bronzo, opposto a Fraticelli, vedeva il druentino, ancora sotto shock per l’esito della semifinale, faticare per avere ragione dell’avversario. Dopo essere passato in vantaggio di wazari Alessandro subiva il ritorno dell’avversario che lo metteva in chiaro imbarazzo sotto l’aspetto tattico. Nonostante il vantaggio acquisito il match continuava ad essere equilibrato e la tensione, di conseguenza, saliva a mille. Un attacco portato da Fraticelli metteva in grave difficoltà il druentino che riusciva, però, a tirare fuori dal cilindro il contraccolpo vincente, valutato wazari, che gli regalava la vittoria ed il terzo gradino del podio. Quanta fatica per raggiungere questa successo che gli fa mettere al collo una medaglia che non è certamente quella del metallo sognato!
Ed ora una rapida carrellata degli altri atleti in gara.
Quattro gli atleti del Kumiai impegnati nella categoria fino a kg.73. Matteo Catania fa il suo esordio nella competizione con una vittoria, doppio wazari, ai danni di Plantera. Nel secondo piazza ippon ai danni di Baldan poi nel terzo viene superato dal quotato Spicuglia e non più recuperato. Nicolò Gambino vince all’esordio contro Antonioni, grazie a due wazari, poi nel secondo viene fermato da Alistar e non più recuperato. Identica sorte per Andrea Klak che fa suo il match di esordio battendo nettamente per ippon Sanago poi viene fermato al secondo turno da Bonfigli e termina anzitempo le sue fatiche. Dura invece lo spazio di un solo incontro la gara di Danijl Kharchenko battuto da Greco e di Alessandro Chirulli impegnato nei kg.81, superato all’esordio da Fascinato, che non hanno potuto usufruire dei turni di recupero concludendo anzitempo la propria competizione.
Domenica è stato il turno di Letizia Moschillo e Mara Fassio Bongiovanni impegnate rispettivamente nella categoria kg.57 e kg.70. Letizia dopo la vittoria, all’esordio,4 per wazari ottenuta ai danni della Bernardoni nel secondo trovava semaforo rosso al cospetto della Muccio e non veniva recuperata. Identico il percorso di Mara che nel primo turno di gara otteneva una convincente vittoria per ippon di immobilizzazione ma nel secondo subiva la fisicità della Bonfanti da cui veniva in breve superata. Per entrambe, lo stop al secondo incontro ha determinato l’uscita anticipata dalla competizione.
Il Kumiai chiude dunque questi Campionati Italiani Juniores con le due medaglie previste anche se il metallo, in un caso, non è quello che ci si aspettava fosse. Se l’argento di Lorenzo era il massimo risultato attualmente raggiungibile il bronzo di Alessandro è una medaglia che pur accettata non soddisfa appieno. Nel suo caso l’obiettivo era chiaro fin dalla vigilia ed il portacolori del Kumiai aveva tutte le carte in regola per centrarlo ma la mira nelle semifinali non è stata perfetta ed ha così dovuto ripiegare su un obiettivo minore. Rimane dunque il rammarico per quanto poteva essere ma non è stato. Per gli altri atleti in gara il verbo può essere uno soltanto: lavorare. Solo attraverso il lavoro si può migliorare, allenamento dopo allenamento, e scalare la classifica che oggi li vede tutti nel gruppone inseguitori dei migliori della ranking di ogni singola categoria. Le qualità per emergere ci sono ma hanno bisogno di essere allenate perché i miracoli, purtroppo, non si fanno.
Alessandro e Lorenzo con i loro risultato sono li a dimostrarlo.