…. Non sempre i risultati rispecchiano il reale valore, globalmente, raggiunto dai concorrenti in una gara. E’ quello che è accaduto ieri agli atleti del Kumiai impegnati a L’Aquila nella quarta prova del Trofeo Int.le Città di L’Aquila – Trofeo Italia ES B – che ha visto la compagine druentina chiudere con la sola medaglia di bronzo conquistata da Yan Felletti a cui fanno contorno i ben 4 piazzamenti al quinto posto messi a referto da Rocco Capasso, Jacopo Cerrato, Alessandro Giglioli e da Alessia De Santis.
Il valore degli atleti che oggi hanno dovuto accontentarsi della classica medaglia ‘’di legno’’ è risaputo e confortato dai risultati raggiunti nelle gare precedenti dove sono stati impegnati. Certo è che alla vigilia ci si aspettava qualcosa di più rispetto a quello che invece è stato l’esito, agrodolce, della competizione.
Ci piace pensare che i vari Rocco, Jacopo, Alessia ed in parte Alessandro oggi siano incappati nella classica giornata grigia che in una annata può capitare ad atleti ancora giovani ma da tempo ‘’sul pezzo’’. Risulterebbe altrimenti complicato giustificare la prestazione di un Rocco Capasso che in palestra si allena senza lesinare energie e nelle tappe precedenti del Trofeo Italia è sempre stato tra i protagonisti ed oggi ha mancato podio, di uno Jacopo Cerrato che avrebbe bisogno di più presenze sul tatami per eliminare quegli errorini tattici oggi costati assai cari di una Alessia De Santis giunta a vele spiegate in semifinale e poi fermatasi sul più bello nel momento in cui, invece, era necessario ‘’serrare i bulloni’’ e mettere al collo una medaglia. Dicevano che un discorso a parte lo merita Alessandro Giglioli che in precarie condizioni fisiche ha gareggiato e lottato accontentandosi, proprio perché non a posto fisicamente, di un piazzamento in attesa di guarire completamente e tornare a recitare un ruolo da protagonista così come ha dimostrato di essere in grado di fare.
A salvare la spedizione è dunque rimasto Yan Felletti, unica medaglia, anche se di bronzo, che oggi ha battuto un colpo ed è salito sul terzo gradino del podio. Una bella iniezione di fiducia per l’atleta druentino la cui prestazione adesso avrà bisogno di essere confermata nell’ultima tappa del Trofeo Italia , in Lombardia, che emetterà verdetti inappellabili tra chi sarà qualificato per le finali dei Campionati Italiani di categoria e chi, invece, dovrà passare per le forche caudine, quali sono, le qualificazioni regionali. Yan dopo due belle vittorie si è incartato nel terzo dopo aver dominato l’intero incontro però finendo battuto. Nei recuperi ripartenza alla grande per il portacolori del Kumiai che faceva suoi i primi due con altrettante nette vittorie ed altrettanto faceva assicurandosi la finalina valida per la medaglia di bronzo. Bravo!
Rocco Capasso vinceva i primi due incontri in modo netto poi anche per lui il terzo match risultava indigesto. Vinto il primo recupero nella finalina per il terzo posto doveva, però, alzare bandiera bianca. Oggi il portacolori druentino, rivedibile sotto l’aspetto tattico, è mancato nei momenti topici. Ritornare alla base correggere gli errori e ripresentarsi ai nastri di partenza per recuperare certezze questo è quello che necessiti rocco per ripartire alla grande.
Jacopo Cerrato conquista due vittorie nei primi due poi nel terzo trova semaforo rosso. Nei recuperi conquista tre belle vittorie per giocarsi il posto sul podio ma all’epilogo finisce battuto. Se le ambizioni sono quelle di prendere una medaglia ai campionati italiani allora si rende necessario modificare alcuni particolari che attualmente non sono nel posto giusto e potrebbero diventare decisivi tra non molto.
Alessia De Santis fa tre su tre nei primi tre match ed arriva a vele spiegate in semifinale poi letteralmente si ferma nei due incontri validi per le medaglie chiudendo al quinto posto. La stessa cosa era accaduta una settimana a Torino. Mancanza di fondo? E’ vero che abita fuori Torino ma crediamo, visto la posta in palio, che debba sacrificarsi un pochino di più e presenziare qualche volta in più a Druento per limare le cose che non funzionano come dovrebbero.
Alessandro Giglioli è un atleta generoso. Fosse per lui combatterebbe sempre in ogni situazione pur se non sorretto fisicamente come è stato nella giornata di L’Aquila. Due vittorie nei primi due incontri poi lo stop nel terzo. Il druentino si riprendeva e marcava due vittorie nei due turni di recupero prima di alzare bandiera bianca nella finale per il bronzo. Ha solo bisogno di recuperare il problema fisico che lo ha afflitto. Superato quello il resto verrà di conseguenza.
Da parte degli altri atleti druentini in gara si registrano diverse vittorie, inframmezzate da stop, che non hanno però permesso loro di raggiungere posizioni in classifica nei dintorni della zona podio. Simone Nitti totalizza tre vittorie e due sconfitte mentre Emilio Dina e Dario Klak chiudono, entrambi, con identico score costituito da due vittorie ed altrettante sconfitte. Si cresce solo e soltanto combattendo con i più forti in palestra!
Giorgia Deplano vince il match di apertura poi subisce due bruschi stop, Elena Alexandra Simtea e Gabriele Capraro vittoriosi all’esordio venivano, invece, entrambi superati nel secondo e non più recuperati. Qui c’è molto da lavorare in prospettiva.
Dura lo spazio di un solo incontro la competizione dei vari Cecilia Gambino, Luca Rotondo, Federica Martinelli, Matteo Visconti, Lorenzo Saporito, Antonio De Chiara, Gabriel Cernò, e Samuele Soncin che dovranno molto riflettere sul cosa è oggi mancato per emergere in questa gara in terra abruzzese. Da almeno un paio di loro, che ci avevano abituato a prestazioni ben diverse, questa ‘’performance reverse’’ lascia sopresi ma, allo stesso tempo, deve richiamare tutti gli atleti alle proprie responsabilità. Il tempo per recuperare c’è ancora semplicemente bisogna usarlo nel modo giusto.
Dopo una gara un po’ così in genere la successiva è sintomo di reazione. Tra due settimane sarà il momento di verifica, nell’ultima prova del Trofeo Italia, dove molto si comprenderà sull’orgoglio e sullo spirito di reazione che animano questi atleti.
Occorrono molti passaggi, tante conquiste, qualche riparabile sbaglio ed anche lacrime amare per raggiungere l’obiettivo. Per farlo, dentro ad ogni atleta, deve esserci la voglia di lottare e di reagire.
Rialzarsi è un preciso dovere!.